In un’edizione del Resto del Carlino datata 1954, il giornalista riporta ammirato e divertito l’esperienza di una serata in cui Aurelio Casadei in arte Secondo, l’autore di Romagna Mia, acclamato dalla folla, riduce al silenzio a colpi di musica l’altra orchestra in programma per la serata, quella americana.
“Il primato del liscio in sala da ballo viene ripristinato dopo l’invasione dei generi d’oltreoceano avvenuta nell’immediato dopoguerra”. “Casadei il Liberatore!”, recita un altro articolo del Corriere della Sera.
Secondo Casadei da quel momento non è più un suonatore, un musicista, un compositore; diviene un mito, una bandiera. Da quel momento, come recitano gli strilloni del tempo, è l’uomo che sconfisse il Boogie!
"La Musica popolare è stata senza dubbio la più creativa di tutto il 900. La canzone, il ballo e il disco l'hanno valorizzata e resa preziosa, fors'anche per la sua brevità.
È finalmente il momento di non pensarla più come una musica caduca, che vive il tempo di una moda per venire poi dimenticata subito dopo, ma come un'espressione artistica che, specchio di un momento storico, rimane viva e vitale così come è accaduto per la musica importante , la classica, il melodramma, la rapsodica.
Ed è attraverso questa nuova e doverosa lettura, che è possibile apprezzare al meglio la musica di questo film: istintiva e semplice ma allo stesso tempo emozionante e vitale.
Un documentario le cui immagini, belle e poetiche, traducono il terreno di coltura nel quale questa musica è germogliata e tuttora vive. Felice come la gente che l'ha generata".